venerdì 9 settembre 2016

Aloe

Contrariamente a quello che si pensa, il genere botanico Aloe è sempre stato classificato nella famiglia delle Liliaceae, perché legato, come lo sono i gigli, le cipolle, l’aglio e gli asparagi, ad un originario bulbo. Ultimamente, Tom Reynolds, un ricercatore londinese, ne ha redatto una nuova classificazione. Egli, viste le specifiche e particolari caratteristiche, inserì l’Aloe in una nuova famiglia botanica, quelle delle Aloaceae.

La famiglia delle Aloaceae comprende circa trecentocinquanta varietà di piante su tutto il pianeta. Si pensa che solamente in Sudafrica, nel 1955, ne sarebbero state catalogate ben 132 specie! Esse spaziano tra quelle in miniatura come l’Aloe ristata e l’Aloe brevifoglia, a quelle di piccole dimensioni come l’aloe striata, che si può definire, una tra le più belle esistenti al mondo. Fra l’Aloe di grandi dimensioni, e quelle d’interesse cosmetico-curativo, si possono ricordare l’Aloe arborescens Miller, l’Aloe ferox, l’Aloe barbadensis Miller var. Vera, l’Aloe chinensis, l’Aloe saponaria e l’Aloe succotrina.


La chimica dell’Aloe
L’Aloe risulta essere formato da una vasta gamma di composti che si possono ricondurre ragionevolmente a tre grandi gruppi: gli zuccheri complessi, tra i quali spicca l’acemannano, nel gel interno, ad azione immunostimolante; gli antrachinoni, contenuti nella parte più esterna della buccia, a forte azione lassativa; e diverse sostanze dall’alto potere nutritivo, antinfiammatorio, analgesico, antimicotico quali sali minerali, vitamine, amminoacidi essenziali, non essenziali e semi-essenziali, acidi organici, fosfolipidi, enzimi, lignine e saponine.

Impiego pratico dell’Aloe
Si può intuire facilmente quanto sia vasta la gamma di piccole e grandi patologie in cui le innumerevoli componenti di questa pianta possono esserci utili. Questa assoluta versatilità non può però prescindere da alcune precisazioni di impiego. E’ importante sapere che solo alcune delle indicazioni riportate hanno un effettivo riscontro medico-scientifico, mentre altri consigli fondano le loro radici nella tradizione, nel buonsenso e nell’intuizione. Colui il quale è in presenza di sintomi gravi, eviti comunque di accanirsi al solo uso di preparati botanici, ma consulti un medico, il quale, se bravo, saprà dosare e rendere sinergiche le sue conoscenze con quanto proposto.

Apparato digerente:
• Alitosi
• Allergia alle fragole
• Appetito
• Colite
• Diabete e ipo/iper glicemia
• Diarrea
• Difficoltà digestive (carenza di acidi gastrici)
• Difficoltà digestive (iperacidità)
• Disintossicazione stagionale
• Esofagite
• Gastrite
• Indigestione
• Insufficienza epatica
• Intestino pigro
• Mal di denti
• Meteorismo
• Stipsi
• Stomatite
• Ulcera duodenale

Apparato cardiocircolatorio e sistema linfatico:
• Anemia
• Angina
• Aritmia cardiaca
• Arteriosclerosi
• Colesterolo e debolezza epatica
• Depurazione del sangue
• Emicrania
• Emorroidi
• Emostasi
• Epatite A-B-C
• Geloni
• Ipertensione
• Ipotensione
• Stasi linfatica con infiammazione 
• Statosi epatica
• Vene varicose

Apparato respiratorio:
• Asma
• Catarro
• Laringite e bronchite
• Rinite
• Tonsillite

Apparato urogenitale:
• Cistite
• Dolori e disturbi mestruali
• Gravidanza
• Impotenza
• Irregolarità del ciclo mestruale
• Menopausa

Sistema nervoso:
• Disturbi del sonno
• Efficienza intellettuale
• Esaurimento nervoso
• Ischialgia (colpo della strega)
• Sindrome da fatica cronica

Sistema osteo-articolare:
• Artrite
• Artrite gottosa

Sistema endocrino:
• Mastite
• Normalizzazione metabolica
• Stimolo delle ghiandole endocrine

L’apparato tegumentario:
• Abrasioni
• Acne
• Acne rosacea
• Actinomicosi
• Algie e prurito
• Alopecia e calvizie
• Ascesso e brufoli
• Cicatrici
• Cura della pelle
• Cura e mantenimento del capello
• Dermomicosi
• Eczema in generale
• Eczema seborroico 
• Ematoma 
• Eritema nodoso
• Eritrasma (infiammazione della pelle ad interno coscia)
• Ferite
• Forfora
• Foruncoli all’orecchio
• Foruncoli in generale
• Ialoma cutaneo con deposito sebaceo nel viso
• Irritazioni dell’ano con eczemi o fistole
• Micosi del piede
• Onichite
• Orticaria
• Patereccio
• Pemfigo
• Perlache
• Piaghe da decubito
• Prurito
• Punture d’insetti
• Ragadi al seno
• Rughe
• Smagliature
• Scottature solari
• Vesciche
• Ustioni da calore e radiazioni

Il sistema visivo:
• Cateratta
• Cheratite
• Congiuntivite
• Emeralopia (cecità notturna)
• Glaucoma
• Orzaiolo

Il sistema immunitario:
• Artrite reumatoide
• Candida vaginale
• Herpes
• Herpes tonsurante
• Herpes zoster
• Indebolimento post-chemioterapia
• Reazioni allergiche
• Sclerodermia
• Sclerosi multipla

Controindicazioni
Per le donne in gravidanza è consigliabile evitare l’uso del succo di Aloe contenente composti antrachinonici, cioè le diverse aloine. Esse, infatti, hanno un effetto lassativo, dovuto al fatto che aumentano le peristalsi intestinali, e potrebbero, anche se non scientificamente provato, indurre parallelamente dei moti peristaltici uterini, e quindi l’aborto spontaneo. Dato che i prodotti presenti sul mercato, nella maggior parte dei casi non contengono la buccia della pianta, piena di aloine, è possibile, per le donne incinte consumare questo tipo di bevande.

Un’altra particolare classe di persone che dovrebbero prestare attenzione sono i diabetici. L’Aloe può stimolare la produzione di insulina da parte del pancreas, determinando un esito negativo per un individuo insulino-dipendente. Infatti, un’alta concentrazione insulinica nel corpo fa sì che vengano metabolizzati tutti gli zuccheri presenti nel circolo sanguigno. Sarebbe perciò facile l’insorgenza di uno stato ipoglicemico, con tutte le conseguenze poco gradevoli, dall’ipotonia muscolare alla difficoltà visiva, dai fischi nelle orecchie allo svenimento già conosciuti da chi è affetto da questa malattia. Fortunatamente questo effetto collaterale si manifesta solo durante i primi impieghi per poi regolarizzarsi nel tempo.

https://www.youtube.com/watch?v=WXPbzyry2rg



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