sabato 3 dicembre 2016

Carbone vegetale o carbone attivo.

Carbone vegetale resta comunque nell’immaginario di molti un magico rimedio naturale per problemi di stomaco e intestino. Oltre che nei gravi casi di avvelenamento, che oltre che gravi spero siano anche rari,  è utilizzato da sempre in caso di gonfiori e cattiva digestione. Spesso, però, lo si “tira fuori dal cappello” proprio come fosse una “magica medicina naturale” senza sapere come agisce nel nostro corpo e quali sono le sue tante proprietà. Per non parlare delle controindicazioni: poche e blande ma ce ne sono.
Le proprietà adsorbenti nei confronti di liquidi, idrogenioni e gas, rendono il carbone vegetale un supplemento particolarmente utilizzato in presenza di aerofagia, diarrea, meteorismo e flatulenza, grazie anche al blando effetto disinfettante a livello intestinale.
Dalla somministrazione sia in polvere che in apposite compresse o capsule, viene utilizzato in ambito medico d’emergenza per il trattamento delle intossicazioni più comuni: proprio per la sua capacità di trattenere atomi e molecole nei suoi pori, può prevenire l’assorbimento a livello sistemico di composti potenzialmente dannosi, per non dire letali, per l’individuo. Le sue caratteristiche non si limitano, tuttavia, a questa unica funzione salvavita: è indicato anche per il trattamento di problemi come aerofagia e meteorismo, gonfiore di stomaco, cattiva digestione e dissenteria.
È doveroso ricordare come l’assunzione di carbone vegetale possa interferire con la normale digestione dei principi nutritivi e l’azione dei farmaci quindi, oltre a prevederlo lontano dai pasti, è sempre utile chiedere il parere del proprio medico curante anziché lasciarsi andare all’auto-prescrizione.

Usi comuni per la digestione

Il ricorso al carbone vegetale nella quotidianità dei rimedi naturali, quindi escluse le forme di avvelenamento che richiedono comunque un intervento professionale tempestivo, si esplica nella regolazione dei processi di stomaco e intestino. Gli utilizzi sono i più svariati, di seguito alcune delle casistiche più comuni:
  • Areofagia, meteorismo e gonfiore: grazie alle caratteristiche fortemente adsorbenti, il carbone vegetale limita gli effetti di aerofagia e meteorismo trattenendo i gas ingeriti o prodotti nei suoi pori. Per lo stesso motivo, agisce efficacemente sul gonfiore addominale, riducendo tensione e dolore e facilitando le normali funzioni dell’intestino;
  • Reflusso gastroesofageo e acidità di stomaco: spesso determinata da una condizione fisica pregressa, come un’ernia iatale che impedisce una corretta chiusura del cardias, la patologia si caratterizza per la risalita dei succhi gastrici nell’esofago, con conseguente bruciore, irritazione, disturbi respiratori e quant’altro. Il carbone vegetale può trattenere tali succhi gastrici in eccesso, portando immediato sollievo. La medesima funzione si esprime anche nei casi di semplice acidità, anche qualora non fossero presenti conseguenze dovute al reflusso;
  • Diarrea e colon irritabile: la somministrazione di carbone vegetale può aiutare a limitare gli effetti di una diarrea particolarmente fastidiosa, soprattutto quando derivante da patologie croniche come la sindrome del colon irritabile. Compatta le feci, infatti, portando immediato beneficio all’organismo;
  • Alitosi: oltre a ridurre l’eccesso di succhi gastrici, le capacità adsorbenti del rimedio manifestano anche una lieve conseguenza antibatterica, dovuta all’inclusione di germi e batteri all’interno dei pori di cui il carbone è composto. Per questo, può essere utile per contenere l’alito cattivo, perché spesso causato proprio dalla colonizzazione di batteri nel cavo orale.

Controindicazioni

Il ricorso al carbone vegetale è molto ben tollerato dall’organismo, con effetti collaterali blandi o del tutto nulli. Esistono però delle precise controindicazioni all’assunzione, di cui va tenuto debito conto e da vagliare con l’aiuto del medico curante. Innanzitutto, può interferire non solo con l’assunzione di sostanze nutritive, ma anche con qualsiasi farmaco, riducendone gli effetti. Di conseguenza, la somministrazione dovrebbe avvenire lontano dai pasti o dagli orari di trattamento. Inoltre, non è un’opzione compatibile con i blocchi intestinali, l’appendicite o altre patologie occlusive di stomaco e intestino, mentre l’assunzione in gravidanza o sotto i 12 anni d’età è da escludersi per via precauzionale. Un trattamento prolungato, infine, può determinare feci molto scure, quasi nere: è una naturale conseguenza, del tutto priva di pericoli per la salute.
Carbone vegetale per pane e pizza
Dopo le denunce recenti ricevute da alcuni panificatori italiani a seguito dell’utilizzo del carbone vegetale come additivo non autorizzato, sotto forma di colorante E153, nel pane, meglio fare chiarezza. Quello che sta emergendo, negli ultimi giorni, sarebbe un presunto tentativo di produrre e pubblicizzare pane nero al carbone vegetale come se quest’ultimo fosse l’ingrediente che ne aumenta la digeribilità anche se quello che va a variare è l’estetica.
I benefici sulla salute sono stati messi in discussione, la normativa in vigore di settore non consente inoltre l’utilizzo di alcun colorante sia nella produzione del pane che di prodotti simili sia negli ingredienti impiegati per prepararli.
Ad oggi il carbone vegetale è classificato come additivo quindi di regola non può entrare nella ricetta del pane. E’ proprio e addirittura lo stesso Ministero della Salute ha detto la sua. Ha ammesso la produzione solo di un ‘prodotto della panetteria fine‘ in cui agli ingredienti base si sommi il carbone vegetale come additivo colorante. Ovviamente sempre nelle quantità ammesse dall’Unione Europea.
Abbiamo detto “prodotto della panetteria fine” che per nessun motivo deve essere chiamato ed essere venduto come “pane”. Non è ammesso di conseguenza indicare nell’etichetta e nella pubblicità del “prodotto della panetteria fine” la presenza di carbone vegetale con il riferimento agli effetti benefici per l’organismo umano. Deve essere chiaro che, se impiegato in prodotti diversi dal pane dove è permesso, ha solo ed esclusivamente funzione di colorante.

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